Basilica Santa Maria Maggiore

E’ una delle quattro Basiliche Patriarcali. Fu voluta da papa Liberio che il 5 agosto 356 si dice vide in sogno la Madonna, la quale gli indicò dove costruire la chiesa tramite una nevicata che avvenne sul colle Esquilino (da qui venne anche chiamata con il secondo nome di Santa Maria ad Nives). Sembra che comunque la basilica attuale risalga a Sisto III che la eresse e la dedicò alla maternità di Maria all’ indomani del Concilio di Efeso nel 431. [ E’ da notare che fin dai tempi del tardo impero il colle Esquilino ha ospitato un piccolo tempio dedicato a Giunone Luncina protettrice dei parti, alla quale erano dedicate le feste matronali. Internamente, nonostante i numerosi interventi, la chiesa ha conservato le tre navate del V secolo, divise da 40 colonne monolitiche di marmo e granito. Nel 1288 Niccolò IV fece costruire il transetto. Alessandro VI (1254 – 1261) fece costruire il soffitto della navata centrale i cui materiali – dice la tradizione – arrivarono direttamente dal Nuovo Mondo date le origini spagnole del Papa. Del 1300 è il campanile con terminazione piramidale, che con i sui 75 metri è il più alto di Roma. Nel 1500 vennero aggiunte le cappelle laterali. Sul retro della basilica nella Piazza Esquilino si può ammirare la zona absidale realizzata nel 1600 dall’ architetto Carlo Rainaldi che rielaborò un precedente progetto di Gian Lorenzo Bernini. Al centro della piazza dell’ Esquilino è posto un grandioso obelisco proveniente dal Mausoleo di Augusto e fatto erigere da papa Sisto V nel 1587. Clemente X oltre l’ abside fece costruire il palazzo che possiamo ammirare alla destra della facciata principale che si apre su Piazza Santa Maria Maggiore, mentre Clemente XI fece costruire il palazzo alla sinistra della facciata, poi compiuto assieme alla nuova facciata da Ferdinado Fuga nel 1743-50. L’intera Basilica venne restaurata dal Fuga anche internamente. L’ architetto conservò l’ impianto paleocristiano con le quaranta colonne monolitiche che dividono lo spazio in tre navate. Il grande baldacchino che si eleva sull’ altare è pure opera del Fuga, mentre le quattro colonne di porfido rosso che lo sostengono furono arricchite da una decorazione a foglie dorate da Giuseppe Valadier (1800).
La chiesa ha importanti Cappelle sulle navate laterali. A destra troviamo la Cappella Sistina o del Santissimo Sacramento commissionata dal papa Sisto V a Domenica Fontana nel 1585. Troviamo poi la Cappella Paolina commissionata da Paolo V a Flaminio Ponzo che la realizzò tra il 1605 e il 1613 (ricalcando la Cappella Sistina) dove viene conservata l’ icona della Madonna Salus Populi del IX sec cara al popolo romano per avere salvato la città da un’ epidemia di peste. Alla cappella parteciparono artisti insigni come il Maderno e il Mochi per le sculture, il Cavalier D’Arpino e Guido Reni per quanto riguarda gli affreschi. Verso l’ ingresso troviamo la Cappella del Crocifisso e la Cappella di San Michele e San Pietro In Vincoli i cui affreschi sono attribuiti a Piero della Francesca. Nella navata sinistra troviamo la Cappella Cesi del XVI sec in onore al martirio di Santa Caterina di Alessandria descritto negli affreschi. Vi è poi la Cappella Sforza realizzata nel XVI sec da Giacomo dalla Porta il cui progetto originario è di Michelangelo.

La basilica è aperta tutti nei giorni feriale dalle 7:00 alle 19:00 (in inverno fino alle 18:00), nei festivi dalle 9:30 alle 12:00. Ingresso libero.

Per raggiungere la basilica scendere alla fermata Termini della metropolitana, percorrere Via Cavour fino a Largo Esquilino. La basilica si trova nella piazza omonima.